PCT ep. 4: Undefeated!

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Di seguito il racconto di coach Enrico Testa, da cui è stato tratto il podcast.

“Maggio 1986. I computer erano rarissimi… Roba da Politecnico. Internet era uno schermo nero con un trattino verde lampeggiante, ma lo si vedeva solo nei film di fantascienza: Alien, Star Trek etc. Il CNR di Pisa in quell’anno fece il primo collegamento con Stanford. Era ancora Arpanet. Nel mondo, dico nel mondo, i computer collegati erano forse mille… quasi tutti militari. Ora sono miliardi. Le comunicazioni da noi avvenivano con il telefono fisso della SIP. Se non trovavi qualcuno, andavi a casa sua e suonavi il campanello.

In quell’anno un allineamento particolare dei pianeti e altre felici circostanze astrali regalarono alla Savigliano sportiva una stagione gloriosa. Forse la più gloriosa… Irripetibile! In quel maggio l’Amatori Basket salì in serie D; l’Accornero volley femminile in serie B; L’Amatori femminile in serie C e sua maestà il calcio “La Saviglianese” in interregionale. Quattro promozioni a Savigliano e forse dimentico qualcosa… Ma ricordo che Sergio Eandi (storico dirigente delle Pantere n.d.r.) giocava nel Falicetto da mediano.

Tanto per essere chiari l’interregionale del calcio era il quinto livello nazionale. Il basket maschile vedeva A1-A2-B-C-D. L’Amatori la sera del 3 maggio conquistò, come il calcio, il quinto livello nazionale.

Quel sabato in pizzeria a Saluzzo ci trovammo in centinaia: era il 3 maggio 1986. C’erano tutti i tifosi saviglianesi al seguito e tutta l’Accornero. Marco e Vilma (rispettivamente il presidente e il medico societari n.d.r.) erano, oltre che freschi sposi, entrambi giocatori: il primo di basket e la seconda di volley. L’Amatori era uscita dalla finale playoff con Saluzzo con un perentorio 74 a 92 in gara due. Imbattuta per tutto il campionato. Eravamo ubriachi di gioia: era la prima promozione del basket a Savigliano!

Il girone all’italiana aveva visto incontrarsi tutte le squadre della provincia: Fossano, Cuneo, Saluzzo, Savigliano, Alba 2, oltre a Ceva, Moretta e altre. Il Gotha del basket provinciale vedeva il Giornalino Alba in serie C e l’Abet Bra dell’americano Frank Valenti in serie D. La pretendente al titolo era il Pedona Cuneo e Savigliano outsider.

Dopo alcuni anni in promozione sotto la guida del grande Marco Musselli prima e del torinese Momo poi, Savigliano nell’estate del 1985 fece una piccola rivoluzione. Si organizzò una squadra fatta di giocatori tutti di Savigliano (liberando il saluzzese Ficetti e con il nostro Vivalda emigrato a Fossano). Il roster venne affidata ad un saviglianese alla prima esperienza con una squadra senior…io appunto.

Il team era un misto di giocatori senior e giovani juniores, un supergruppo. Tra i senior Casale Aldo miglior giocatore di tutta la promozione, Macho Allasia, Rena Botasso, Liga Silvestro, il non ancora onorevole Guido Crosetto e Marco Testa. Si aggiungeva il trio delle giovani meraviglie Socchi-Ramonda-Cavallo e, in rotazione, tanti juniores fra cui Filippi, Bergese, Molena, Bertaina etc.

Ricordo che il campionato iniziò a Fossano. Lì incontrammo Vivalda che da saviglianese si era spostato di 15 km. I derby erano il nostro pane. Andavamo in campo carichi come delle molle. Io ricordo Liga che in quella partita marcò Vivalda. Oltre a difendere con tutte le capacità tecniche di cui disponeva fece una pressione psicologica enorme condannandogli il fatto di essere voluto andare via da Savigliano che l’aveva cresciuto. Alla fine, dovetti togliere Liga perché la cosa stava letteralmente degenerando. Non era uno sport per signorine.

Erano molte le partite così. Diciamo che le rivalità con Fossano e Cuneo erano forti, ma nulla superava la rivalità con Saluzzo. Ficetti, che l’anno prima era da noi, tornò in patria e con Aimar, Sanella e il lungo Alpi formava l’ossatura della squadra del marchesato. Quell’anno come ho già detto la pretendente al titolo era Cuneo di Oreste-Genta-Arlotto-Mellano, ma in semifinale incontrò il Saluzzo che la eliminò. Noi battemmo in semifinale la seconda squadra di Alba.

Nelle due partite di finale mettemmo in campo tutto l’agonismo di cui eravamo capaci. Dominammo entrambe le partite. Il nostro credo era: difesa e contropiede! Volevamo mettere tanta pressione sugli avversari e poi partire all’arrembaggio tanto da costringere i nostri avversari a urlare: ‘Oddio eccoli che arrivano!!’.

Nelle fasi più manovrate eseguivamo il gioco ‘ELLE’ dell’Olimpia Simac Milano di Peterson. Socchi e Bottasso erano i nostri D’Antoni mentre la parte di Ciccio Premier la giocavano a turno Casale, Cavallo e il Pres Testa. In area Crosetto maramaldeggiava ben coadiuvato da Macho Allasia, con il giovane Ramon che prendeva appunti per dominare il basket provinciale per i 10 anni che sarebbero seguiti.

Fu l’apoteosi del basket di quegli anni: avevamo battuto Saluzzo 4 volte ed eravamo imbattuti… Mai perso!

Se devo ricercare nelle pieghe dei miei ricordi il motivo di tanto successo sono sempre dell’idea che fu il culminare di tante circostanze: era appena nato il playground di via Giolitti (il Bronx di noialtri…) dove si giocava per interi pomeriggi estivi e il playground, si sa, è scuola di basket (e di vita). I giocatori più vecchi erano chiamati ad essere protagonisti, dovendosi guardare da un gruppo di giovani che sarebbero stati l’ossatura futura del basket saviglianese. I vecchi facevano da chioccia insomma. Una strategia che spesso funziona. Eravamo un gruppo di amici. Io stesso da allenatore ero stato giocatore solo l’anno prima… i miei giocatori erano stati miei compagni. Avevo amicizia e rispetto … il massimo.

Insomma, ripensandoci, non potevamo che vincere perché, tornando alle circostanze astrali, avevamo il pianeta Venere in settima casa che, come tutti sanno, è la casa delle collaborazioni”.

Testo: Enrico Testa, Andrea Eandi.

Voce: Andrea Eandi.

Video: Paolo Brero.