Intervista a Riccardo Giorsino
Qual è stato il momento più emozionante della stagione?
Sicuramente il momento più emozionante è stato il fischio finale dell’arbitro in gara 5, perché è l’attimo in cui capisci che è successo veramente e che non lo stai solo sognando.
Avete giocato gara 4 in trasferta in svantaggio per 1 a 2, qual è stato il segreto per ribaltare la serie e completare la “Gold Rush”?
Io penso che il nostro segreto non solo per gara 4 ma per tutta la stagione sia stato il gruppo, non ci siamo mai dati contro nei momenti difficili e questo secondo me per il buon esito di una stagione è stato fondamentale.
Cosa ti aspetti dalla prossima stagione: l’obiettivo è la salvezza o si punta ai play-off?
Per la prossima stagione bisognerà sicuramente vedere che tipo di squadra si farà, in ogni caso sono sicuro che per qualsiasi obiettivo per cui saremo in gioco ci metteremo il 110% delle nostre forze!
“Ciollo”, un veterano della squadra, non ci sarà la prossima stagione, cosa ti mancherà di più di lui in allenamento e in partita?
Sicuramente sentiremo la mancanza della sua esperienza sia in allenamento che in partita, ma più di tutto ci mancherà la persona, perché prima di essere un compagno di squadra è un amico.
Cosa vuoi dire al pubblico che ha sostenuto te e la squadra anche nei momenti più difficili?
L’aiuto del pubblico è stato fondamentale, soprattutto nei momenti di difficoltà, sentire che loro ci credono qualsiasi cosa stia succedendo in campo durante la partita ci moltiplica le forze.
Nel 2009, l’anno della promozione in C1, eri in tribuna come tifoso, avresti mai immaginato di ritrovarti in campo a lottare per lo stesso obiettivo?
Per esattezza nel 2009 ero in panchina, ovviamente facevo il giovane, quindi per l’apporto che ho dato era come se fossi stato in tribuna (ridendo n.d.r.), invece quest’anno è stato magico perché sentirsi partecipe di questa “impresa” è stata una delle più grandi soddisfazioni della mia vita!
Qualche anno fa hai subito un grave infortunio. Hai mai pensato di appendere definitivamente le scarpe al chiodo? Sei passato dalla Prima divisione alla serie C, è stata dura tornare a giocare ad alto livello?
Sì, dopo il secondo infortunio ho pensato se fosse il caso di smettere o no, poi però ha vinto la passione per questo sport e ho deciso di provare a tornare e aggiungerei per fortuna. Per quel che riguarda il salto di categoria è stato sicuramente difficile soprattutto per ritrovare il ritmo sia in partita, che in allenamento. In ogni caso posso dire che tutti i “sacrifici ” sono stati ripagati!