GoldRush Episode 5

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Coach Casale racconta “Vercelli v.s. Eurotec Savigliano, Gara 3”

Dopo una regular season eccellente non ci saremmo mai aspettati di giocare una pessima partita come gara 1 e la vittoria nella successiva gara 2 l’avevamo ottenuta con tutta la rabbia che ci era rimasta per quegli sciagurati 40 minuti.

Dover fare inoltre a meno di Ik per infortunio ci penalizzava molto e i suoi continui tentativi di giocare, pur dimostrando ancora una volta quanto tenesse a quella maglia, sapevamo che non erano la cosa migliore per lui. Il miglior attacco del campionato si era improvvisamente spuntato e le percentuali non erano più dalla nostra.

Dopo gara 2 ci eravamo detti che la difesa sarebbe stata fondamentale nelle due trasferte vercellesi se avessimo voluto prolungare la serie a gara 5 di nuovo in casa nostra. Dovevamo recuperare il fattore campo e sapevamo che non sarebbe stato facile. In campionato avevamo ottenuto una buona vittoria ma, in quel frangente, Vercelli era sembrata non particolarmente in forma al contrario di questo finale di stagione.

La partita iniziò con un sostanziale equilibrio nel primo quarto (21-21): loro sapevano che non potevano lasciarsi scappare la possibilità di chiuderla in casa, noi non avevamo più niente da perdere. Il secondo quarto fu un incubo però: subimmo 24 punti realizzandone appena 11. La difesa, tanto ricercata negli allenamenti, non c’era e Vercelli riuscì ad andare all’intervallo mettendoci ancora più pressione.

Il terzo quarto fu quello della rimonta riportandoci a un soffio dagli avversari ma gli ultimi 10 minuti la luce si spense completamente: 7 punti segnati contro i 27 subiti.

Stanchezza, nervosismo, forse rassegnazione…

Quella sera tornammo a casa con un passivo di 23 punti, ma soprattutto subendone 88…

Quello che ci eravamo detti in merito alla difesa era rimasto solamente un’idea senza riuscire a metterla in pratica praticamente mai in quei 40 minuti. Non posso nascondere che la speranza di ribaltare la serie ora era molto labile.

Una cosa però ci smosse qualcosa dentro: sentire i tifosi vercellesi (che avevano gremito il palazzetto, a volte anche con qualche atteggiamento un po’ sopra le righe) esultare come se avessero già chiuso la serie e schernirci passando di fianco al nostro pulmino.

72 ore dopo volevamo prenderci la nostra rivincità!