ABS Focus: Il factotum!

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Beppe Gili è ormai da anni il custode del Palaferrua, il primo ad entrare in palestra e l’ultimo ad uscirne. Più che custode, il suo lavoro è quello del factotum, figura silenziosa, ma necessaria e fondamentale per la buona riuscita degli allenamenti e delle partite.

Beppe, quando e come hai avuto il primo contatto con ABS entrando a far parte della famiglia delle Pantere?

Il mio primo contatto con ABS fu nel 1996 portando mio figlio Stefano (ex serie D e Primera Division Amatori) al Minibasket. Fin dall’inizio ho subito trovato un ambiente amichevole e coinvolgente.

Seguendo mio figlio in tutte le partite delle giovanili, davvero ovunque, anche nel torneo di Sanremo, vinto peraltro dagli allora ragazzini del ’91, e poi in Svizzera.

Nel 2007 sono andato in pensione e l’anno successivo Sergio Eandi mi propone di entrare attivamente nella famiglia delle Pantere, come custode del Palaferrua.

Ci penso su qualche giorno e poi accetto: inizia la mia avventura che continua ancora oggi!

Sei considerato il factotum e la figura chiave nella Società per il lavoro prezioso che svolgi. Ci vuoi spiegare di cosa ti occupi normalmente durante la settimana?

Inizio il mio lavoro alle 16.00, con un giro di ricognizione del Palaferrua per controllare che tutto sia a posto ed in ordine per accogliere i ragazzi che si devono allenare.

Successivamente mi occupo di andare a prendere i ragazzi dei centri esterni per portarli agli allenamenti, terminati i quali vado a recuperarli per ricondurli a casa.

Durante le partite faccio tutto il necessario, dal tavolo segnapunti al rifornimento d’acqua anziché biglietteria.

Seguo inoltre la manutenzione e revisioni/collaudi dei pulmini, programmo le trasferte con l’aiuto dei dirigenti.

Alle 23.00, finito l’ultimo allenamento, ritiro i palloni, spengo le luci del Ferrua, chiudo tutto e la mia giornata è belle che finita e si riparte il giorno successivo!

Come hai vissuto e stai vivendo questi mesi di chiusura forzata delle attività, dovendo stare lontano dal Palaferrua dove trascorri così tanto tempo?

Il Palaferrua per me non è solo un luogo di lavoro dove impiego il mio tempo. C’è tanta passione ed amore per ciò che faccio perché mi ha permesso di conoscere tante persone, addetti ai lavori e non, con i quali sono nate belle amicizie. Mi manca il rumore dei palloni, delle urla degli allenatori. I ragazzi, i genitori. Mi manca tutto ciò.

C’è qualcosa che ti manca in particolare? Quale è il tuo auspicio per il futuro della stagione sportiva e societaria?

Quel che ho appena detto è la cosa principale che mi manca: il rapporto umano. Speriamo davvero si possa intraprendere questa stagione sportiva, benché anomala. È difficile, ma la speranza è l’ultima a morire e ne abbiamo tutti bisogno!!

Il tuo è un lavoro silenzioso ma come detto prezioso e fondamentale. Qualcuno ti aiuta e si coadiuva con te?

Il mondo di ABS è formato da tanti volontari che lavorano con impegno e passione, siamo davvero in tanti! Nominarli tutti è impossibile e non voglio fare “torti a nessuno”. Dai presidenti delle squadre senior, ai dirigenti delle squadre dei più piccini tutti si attivano con volontà.

Se devo proprio fare un nome, però, è quello di Renato Mellano. Ogni volta che c’è un’urgenza, un lavoro di manutenzione ordinaria o straordinaria che sia, lui si fa sempre trovare pronto e disponibile.

È un po’ il nostro capo Mastro! Senza di lui sarebbe davvero difficile, gli siamo tutti molto riconoscenti.

Ultima domanda, cosa è per te ABS?

L’Amatori Basket Savigliano è la mia seconda casa, il posto dove sto bene, a contatto con i giovani che si divertono e si impegnano ogni giorno.

Il clima che si respira nonostante la situazione è rimasto propositivo anche “a distanza” ed ora che le attività riprenderanno con tutte le precauzioni anti-covid previste, è un primo passo importante.

Sogno, un giorno spero non lontano, di rivedere il Palaferrua pieno zeppo di gente, di tifosi biancorossi, appassionati di basket. Come ai tempi delle due promozioni in serie C.

Sarebbe bello tornare a vivere tutti insieme momenti così magici.